11/16/2015

Made in the A.M. (recensione (circa))


E dopo tre settimane di studio matto, disperato e ininterrotto, torno da Bologna con una soddisfazione in più e il proposito di recensire finalmente il nuovo album di uno dei maggiori temi di questo blog: gli One Direction. Che è stata un'altra piccola soddisfazione, devo dire, pur non avendo ascoltato proprio tutte le tracce che spotify mi metteva a disposizione venerdì mattina -- dunque per alcune canzoni leggerete la mia prima impressione "in diretta".
Piccola premessa che mi sento in dovere di specificare: per quanto mi riguarda l'ascolto di una canzone in lingua straniera è forse la parte più importante. Nel senso che voglio sentirmi libera di godermi la musica semplicemente a livello uditivo, senza dovermi per forza soffermare sulle parole e sul significato dei testi. Ci sono casi in cui amo visceralmente delle canzoni solo per il motivetto, altri in cui mi rendo conto che  all'ascolto non siano un granché ma mi innamoro del testo. Come tutti, forse, ma mi andava di specificarlo.
Passiamo al commento vero e proprio, ora.
Una dei primi ascolti di cui parlavo è proprio la numero uno: Hey Angel. Già dalle prime note devo dire che la musica non mi ispira particolarmente e mano a mano che la ascolto e leggo il testo, la situazione non migliora affatto. Il sound non rientra nei miei gusti, le parole non sono nulla di particolarmente interessante e, in tutta sincerità, se questo fosse stato il mio primo impatto con l'album non credo che avrei avuto molta voglia di continuare ad ascoltare -- potrei quasi definirla una botta d'arresto sull'ascesa di qualità che sembravano percorrere gli One Direction.
Fortunatamente il secondo brano è Drag me down, su cui invece ho un parere del tutto diverso. Al primo ascolto, devo dirlo, non mi è piaciuta affatto -- ma ero nel bel mezzo di un periodo di profonda negazione, in cui mi ero convinta di essere uscita dal fandom (ma, ehi, non è vero nemmeno questa volta. Sono proprio inguaribile). Sarà ripetitiva e tutto quello che si vuole, ma trasmette una carica niente male, con un sound molto più pulito rispetto ai loro standard -- cosa che caratterizza un po' tutti i brani nuovi, mi pare--, voci altrettanto limpide e molto più mature di un tempo (come è naturale che sia) e un testo niente male. Sarà un po' stucchevole, sì, sono la prima a trovare un po' troppo smielate frasi come "If I didn't have you there would be nothing left -- the shell of a man that could never be his best ", ma... ah, al diavolo!, è una cosa proprio bella da dire a qualcuno. Senza contare che è estremamente orecchiabile e mette il buon umore. Mi ha persino fatta ballare, che, insomma, non è mica semplice come sembra. Se a Hey Angel ho dato un 5, Drag me down merita un buon 8. Otto e mezzo, anche.
La terza canzone è Perfect, un'altra che non rientra nelle mie preferite, ma che senza dubbio è uno dei casi che mi rimangono in testa e ad ogni ascolto mi piacciono un po' di più. L'ho subito etichettata come tanto Bubblegum e quindi cacca. Ma in realtà, prestandoci più attenzione, non è affatto male: ha un ritmo che mi si appiccica alle pareti della cavità cranica proprio come una cicca calpestata sotto la suola di una scarpa, sì, ma mi piace e il testo mi evoca delle immagini da fanfiction -- da una di quelle fanfiction che mi piacerebbe leggere. Sarebbe da 7, ma aggiungo un "+" per quei piccoli... chiamiamoli gargarismi di Liam nelle note basse, che sono sempre tanto carini.
Poi abbiamo Infinity. Di questa canzone apprezzo tanto tre cose: il testo, il ritmo delle strofe e Harry che canta "Infinideeeeh", perché io ho una sorta di ossessione per i particolari inutili e buffi. Poi, un paio di secondi prima dell'inizio del terzo minuto di canzone, parte questa cosa che mi fa venire il mal di testa e allora va be'. Io sono sempre per l'acustico e la musica elettronica mi dà un fastidio (senza 'quasi') fisico, ma non posso lamentarmi di questo come se fosse colpa loro. Non lo so che cosa mi piaccia particolarmente nel testo, credo che sia quella voglia di scriverci su una storia ad esaltarmi. Per Infinity 7.
La traccia numero cinque è End of the day, che mi ha causato un picco di entusiasmo fin dai primi tre secondi e ha continuato a farmi sentire in brodo di giuggiole fino al ritornello. Saranno gli ormoni del premestruo, boh. Il ritornello ha leggermente scalfito il mio stato di estasi fangirlante, ma questa canzone ha un ritmo diverso da tutte le altre che mi piace da matti. E da un punto di vista oggettivo forse non meriterebbe più di un 6 e mezzo, al massimo 7, ma il mio animo da bimbaminchia arriverebbe a nove. Just because.
If I could fly, che non penso di aver mai ascoltato prima, pur avendo letto tanti tweet a riguardo, è una piacevolissima sorpresa. Mi emoziona quasi come quella che mi permetto di definire sua sorella: Half a heart. Toccante, malinconica, densa di emozione. Per lei, mi sbilancio e arrivo ad un 8 e mezzo. 
Numero sette: Long way down. Trovo che abbia un gran bel testo, o che per lo meno evochi delle gran belle immagini, ma allo stesso tempo non mi dice niente. Uno di quei casi, forse, in cui lo studente è intelligente, si è applicato, ma al suo lavoro manca quel "quid" che gli impedisce di brillare (un abbraccio a tutti i miei insegnanti, Dio solo sa quante volte mi sono sentita dire una cosa del genere). 7.
Mentre scrivevo le parole tra parentesi, Spotify mi ha fatto partire Never enough a tradimento e, a primo impatto, mi sono trovata a sorridere. Spero che l'entusiasmo che sta nascendo non venga ucciso. Mentre la ascolto e scorro il testo, sto ridendo. La trovo carinissima. Sciocca, ma simpatica da morire -- un po' come considero Niall. Niente, ragazzi, sto continuando a ridere, non so cosa mi succeda. 7 anche a te, per la simpatia soprattutto.
Oh, di Olivia qualcuno mi aveva mandato uno sneak peek e già al primo ascolto, ridendo come una beota, avevo deciso che questa sarebbe stata la "Girl Almighty" (mio attuale guilty pleasure numero uno) del nuovo album. Oh, I love you, I love you, I love you, I love, I love Olivia. La canzone per intero non ha affatto deluso le mie aspettative e, anzi, vi dirò che pensavo sarebbe stata molto più scema di così. Invece adoro assolutamente l'allegria del ritmo e, niente, sono una bambina: amo quando sembra che recitino una filastrocca. Mi ha ricordato qualche fanfiction su Niall che devo aver letto durante i primi tempi... comunque sia, mi piace tanto. Essendo che è davvero la mia Girl Almighty di Made in the A.M. (e che il testo non è nemmeno così male), 8.
La traccia numero dieci è What a feeling, che devo dire non mi entusiasma. Non è che non mi piaccia, non la trovo male né dal punto di vista musicale né (forse anche un po' meno) per quanto riguarda il testo. Non è particolarmente accattivante secondo me, forse il "problema" è solo questo, ma proprio come a Long way down, manca un quid. 7+, dove il + è per il testo.
Love you goodbye mi ricorda tantissimo una canzone che non riesco a identificare, ma non importa -- sono poche quelle che non mi provocano un senso di dejavou. A lei diamo un 7 e mezzo; al primo ascolto ricordo che mi era piaciuta parecchio, al secondo un filo meno, pur riconoscendo che abbia un testo niente male e mi trasmetta un certo senso di struggimento. Il che di solito è il massimo per me. A questo secondo ascolto sento che manca qualcosa, ma temo che sia semplicemente il mio buon umore di oggi a distorcere il mio parere.
I want to write you a song è una piccola chicca, a parer mio. Densissima di tenerezza e affetto, mi fa pensare ad una ninna nanna sussurrata ad una lei che si sta addormentando al tuo fianco. Semplice, ma molto molto molto efficace. La adoro davvero. 8 e mezzo.
Il brano numero tredici è forse il mio preferito: History. Qualcuno su twitter ha scritto qualcosa come "fa tanto Toy Story" e non potrei trovarmi più d'accordo -- per capire a cosa mi riferisco: 



È stata la mia ossessione negli ultimi e il mio tablet solo sa quante volte l'abbia ascoltata questa settimana -- al punto che ho dovuto costringermi a smetterla, per evitare che arrivasse a disgustarmi. 
Penso sia uno di quei casi in cui una buona musica e una certa dose di spirito cameratesco mi infinocchiano per bene. Me li vedo seduti attorno ad un falò a ridere e scherzare e a cantare. Con Zayn, anche, perché in sostanza è l'assolo di Louis ad evocarlo.
Il testo forse non è forse un capolavoro, ma è buono e la canzone in sé è davvero catchy e, in maniera simile a Drag me down, mi dà la carica al punto da farmi saltellare in giro per casa cantando a squarciagola (anche mentre sgobbavo sui libri di storia romana, pensate un po' voi). 8 e mezzo per History, che addirittura ha riportato alle vecchie abitudini una mia amica che degli One Direction non voleva più sentir parlare.
Il brano numero quattordici è invece Temporary Fix, che, nemmeno a dirlo, mi fa ridere -- ho uno strano rapporto con le canzoni che parlano di sesso, sì. Eppure, anche se non l'avrei mai detto, mi piace parecchio. La trovo l'esatto opposto di Alive, che tratta un argomento molto simile: è una visione più aperta, serena e divertente. Mi piacciono molto la ritmica e un punto in più se lo aggiudica l'assolo di Harry cantato con quel nonsoché di George Ezra che...
8 anche a Temporary Fix.
Walking in the wind mi piace molto fin dal primo ascolto, sia la musica che il suo testo. Non è proprio il solito "I miss you", anche qui leggo una certa serenità, che non è proprio rassegnazione: è come se ci fosse speranza. Mi sento un po' turbata, ma non saprei spiegare il perché. Comunque, 8+.
Primo ascolto anche per Wolves, che pur non essendo proprio nella mia top ten, non è affatto male. Mi piace molto il ritornello, mi piace l'attacco e mi piacciono alcuni passaggi del testo. 8-.
Finiamo con il botto, direi: la numero diciassette è A.M.
Mi sento molto toccata da questa canzone; trasmette un senso di intimità e fiducia, di naturalezza e allo stesso tempo di un'intensità tutta particolare. Mi fa pensare a sogni e ricordi, mi rievoca certe conversazioni e situazioni che vorrei aver vissuto. Quell'atmosfera particolare di cui sono alla costante ricerca nelle persone che ho intorno, che forse è così bella proprio perché non frequente. Trovo il testo molto, molto e bello e... non so davvero cosa dire, mi sento il cuore stracciato dopo averla ascoltata attentamente. 9.

L'idea era di concludere con una piccola postilla riguardo a Home, pur non essendo inserita nell'album, ma devo dire che non mi ha fatto impazzire e preferisco conservare la sensazione che mi ha lasciato A.M. ora come ora.
Li trovo molto cresciuti, come diciamo tutti ad ogni nuovo album, e sembra che lo siano davvero. Penso siano pronti per affrontare una nuova avventura con una voce in meno, ma tutte le capacità per fare buona musica. Se ne andranno in pausa, ma ci lasciano sicuramente in ottima compagnia. Chapeau agli One Direction, che nel loro genere non sono affatto male, checché se ne dica.
Per quanto riguarda Made in the A.M., quindi, per me è sì. 


Per aver inconsapevolmente contribuito a questa pseudo-recensione ringraziamo: Spotify Desktop (che in versione non premium è mille volte meglio della versione cellulare), Angolotesti (il mio nuovo bestfriend) e il mio premestruo che mi sballa gli ormoni e le emozioni.